Aveva da poco compiuto 100 anni e lo avevamo festeggiato il 24 ottobre alla Galleria Umberto I di Torino: un folto gruppo di amici, fra i quali il Presidente provinciale dell’Anpi Nino Boeti. Abbiamo brindato con lui e lo abbiamo lasciato con la speranza di rivederlo presto, ma non ce l’ha fatta. La sua pur forte tempra ha ceduto all’età. (Mario Beiletti)
Saluto Pino Vincenzo
A nome dell’Anpi provinciale di Torino che ho l’onore di rappresentare come Presidente e delle sue sezioni, in particolare quella di Ivrea nella quale Pino era iscritto, porgo alla famiglia il nostro dolore e la nostra vicinanza per la scomparsa di Vincenzo.
Eravamo in tanti alla festa dei suoi 100 anni, qualche mese fa, e pensavamo che forse non sarebbe stata l’ultima volta che avremmo potuto salutarlo ed abbracciarlo.
Vincenzo Pino è stato un uomo di valore: lo è stato come partigiano, vicecomandante della 7ma divisione alpina Giustizia e Libertà.
Ha combattuto con coraggio nel Canavese, a Traversella, in quello che dopo la guerra è diventato il suo luogo dei ricordi e del cuore.
Ogni anno, fino a quando le forze glielo hanno consentito ha organizzato lì, nel mese di ottobre, il ricordo dei suoi compagni uccisi.
Me lo ricordo, in piedi, con le sue medaglie sul petto, sotto un cielo di bandiere tricolori, davanti al cippo che testimonia quella strage.
E tra questi il tuo comandante ed amico, Pedro Ferreira, medaglia d’oro al valore militare, catturato a Milano grazie ad un delatore nel dicembre del ‘44 ed impiccato al Martinetto il 22 gennaio del 45.
Quante volte mi hai detto che lo avevi scongiurato di non andare a Milano che era una trappola.
E mentre lo dicevi gli occhi ti si riempivano di lacrime per un uomo che non avevi mai dimenticato.
L’impegno per mettere in salvo il maggior numero di Ebrei possibile, braccati dai nazisti e dai fascisti.
Li portavi al comando dei vigili del fuoco di Torino, lì entravano nelle autobotti svuotate dall’acqua e con quei mezzi venivano fatti espatriare in Svizzera.
La tua “casa della Resistenza”... anche quello un luogo del cuore... con le foto appese ai muri delle staffette partigiane.
Quante volte hai detto che le donne avevano svolto un ruolo straordinario nella lotta per la Liberazione....avevi ragione.
Per questo impegno la Regione Piemonte, nel 2016, è stata insignita della medaglia d’oro al valore civile e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha apposto con le sue mani nella sede del Consiglio regionale del Piemonte quella medaglia sul gonfalone.
Sei stato uno dei seimila meridionali che hanno combattuto nella nostra Regione e sei stato anche uno delle migliaia di meridionali che con il loro lavoro hanno contribuito nel dopoguerra a rendere il Piemonte un luogo nel quale era piacevole vivere e far crescere i loro figli.
Grazie Vincenzo, per l’amicizia profonda che mi hai dimostrato in questi anni e che ho ricambiato con tutto l’affetto possibile.
La morte di un partigiano, ogni volta, aumenta le responsabilità di noi iscritti all’Anpi.
Abbiamo il dovere di non far dimenticare queste donne e questi uomini straordinari che ci hanno consentito di vivere oggi in un Paese libero e democratico.
Ciao Vincenzo.
Sono sicuro che Pedro Ferreira ha saputo del tuo arrivo ed è lì ad aspettarti.
Nino Boeti
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