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Immagine del redattoreVinicio Milani

Ciao Vitale Salvetti "Talin", partigiano che per ben due volte scappò ai nazisti.

Aggiornamento: 17 mar

Marta Salvetti ha annunciato con un post su facebook la scomparsa del nonno Vitale Salvetti, per tutti era Talin.

Avrebbe compiuti 103 anni il 23 luglio prossimo. Nato il 23 luglio del 1921, Vitale Salvetti durante la lotta Partigiana ha combattuto nella formazione autonoma “Val d’Orco”.

Era il decano dei partigiani  calusiesi, nome di battaglia "Talizzi", insignito della Medaglia della Liberazione istituita dal Ministero della Difesa: nel 1943 riuscì a scappare per ben due volte ai rastrellamenti dei nazi-fascisti.

“La prima volta - raccontava Talin in una videointervista (1) che ha rilasciato al sottoscritto e all'amico Giancarlo Tagliati nel gennaio del 2020 - ero riuscito a saltar giù dal camion, lungo la strada che porta a Valperga; la seconda volta scappai ai soldati qui a Caluso, in piazza Ubertini. Mi avevano prelevato davanti a casa. Da allora decisi di entrare a far parte dei Partigiani. All’interno dell’Ottava Divisione mi occupavo di accudire malati e dell’approvvigionamento di generi alimentari. Posso ritenermi davvero un fortunato”. Proprio nel periodo in cui si nascondeva dai nazi-fascisti aveva conosciuto quella che poi divenne sua moglie, Anna di Candia Canavese: “Ci siamo conosciuti tra le campagne - raccontava Talin -  Io facevo già la staffetta partigiana”.

Terminata la Guerra, Vitale Salvetti si dedicò alla campagna e poi venne assunto dal Comune di Torino come bidello. Ha vissuto a Caluso.

La sua passione per la vigna è stata tramandata al figlio Carlo e alla nipote Ilaria che oggi conduce l’omonima azienda vitivinicola “Ilaria Salvetti”. E proprio al nonno ha dedicato il suo Caluso Passito Docg, chiamandolo “Talin”.

Vitale Salvetti è stato un esempio, fino all'ultimo, di come affrontare la realtà con lucidità, comprensione e disponibilità verso il prossimo. Un uomo che, nonostante le traversie della guerra, è rimasto solare e sempre positivo. 

Nel 2020, all'età di 99 anni, con un video trasmesso su Facebook dalla sezione Anpi "Staffetta Partigiana" di Caluso, ha mandato un messaggio per il 25 Aprile: "L'Italia ha bisogno oggi più che mai di speranza, unità e radici che sappiano offrire la forza e la tenacia per poter scorgere un orizzonte di liberazione. Noi dell'Anpi, nel giorno del ricordo e della memoria di tutti i partigiani e del valore altissimo espresso, invitiamo il Paese intero a celebrare il 25 Aprile come una risorsa. Viva l'Italia e viva i Partigiani".


(1) L'intervista fa parte del progetto multimediale realizzato da Gad Lerner e Laura Gnocchi per conto della Presidenza nazionale ANPI che consiste di un archivio pubblico contenente interviste video alle ultime partigiane e partigiani viventi.

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