Venerdì 28 aprile si è svolta una commossa cerimonia, che si è snodata da corso Peschiera fino a via San Bernardino in Borgo San Paolo, per ricordare sacrificio nella guerra di Liberazione del gappista Dante Di Nanni, ucciso dai fascisti a Torino il 18 maggio del 1944. All'iniziativa, voluta dalla sezione Anpi che porta il nome del martire, hanno partecipato il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle, l'assessore del Comune di Torino Jacopo Rosatelli, la presidente della Circoscrizione 3 Francesca Troisi, e il presidente della "Dante Di Nanni", Tullio Quaranta.
Classe 1925, nato a Torino da una famiglia di origini pugliesi, volontario motorista a 17 anni nella Regia Aeronautica, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 Dante Di Nanni fugge dalla caserma dove prestava servizio militare e raggiunge le formazioni partigiane nel Cuneese. Poi, viene inserito nei GAP, Gruppi di azione patriottica, al comando di Giovanni Pesce, il mitico "Visone", medaglia d'oro al valor militare, combattente nella guerra civile di Spagna nelle Brigate Internazionali. Ed è con Pesce che il 17 maggio del '44 partecipa al sabotaggio di una stazione radio dell'Eiar a Torino. Un episodio controverso nella sua dinamica, in cui sono feriti e catturati due suoi compagni. La stessa sera, Dante Di Nanni rientra al rifugio di via San Bernardino 14. Rifugio che il giorno successivo viene individuato dai militi della Grn. Nel conflitto a fuoco che ne segue, il giovane gappista si difende con estremo coraggio, ferisce più fascisti, ma dopo ore di assedio viene ucciso. Dante Di Nanni è stato insignito della medaglia d'oro al valor militare.
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